Nel 1996, su progetto di Alessandro Menghini, nel giardino del complesso monastico di San Pietro, sede della Facoltà di Agraria, è stato riallestito un 'orto medievale', un esempio di Hortus conclusus racchiuso dalla cinta muraria urbana. Il luogo rappresenta un viaggio spirituale ricco di simboli, specchio della mentalità dell'epoca. All’inizio del percorso la natura è ordinata in forme semplici, aiuole definite da stretti vialetti selciati intersecati ortogonalmente, rimando alla Croce, che determinano figure geometriche basate sul quadrato e sul cerchio: è il Giardino dell’Eden, nel quale cresce l’Albero della Luce e della Scienza. Il percorso si addentra poi nel Bosco Sacro, evocativo dell’oscurità e dell’imperfezione. In un’altra aerea si trovano: hortus sanitatis (erbe medicinali), hortus holerorum (verdure), cascata, peschiera, pomarium (alberi fruttiferi), spazio con piante in vaso. L’orto si articola lungo il tracciato dell’antica strada che conduceva a Roma, e racchiude in sé anche la vecchia porta medievale di San Costanzo.