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Museo archeologico di San Lorenzo a Cremona

Museo Archeologico San Lorenzo

CREMONA

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Museo Archeologico San Lorenzo
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MUSEO ARCHEOLOGICO, CREMONA

Per iscritti FAI biglietto cumulativo per il Museo Archeologico di Cremona (Museo del Violino + Museo Civico + Museo Archeologico - compreso un accompagnatore)

l dispositivo Samsung Gear denominato Oculus consente ai visitatori del Museo Archeologico di visualizzare e vivere, tramite un apposito visore, la ricreazione virtuale di alcune stanze della domus.

Tutti i particolari rappresentati, come già tutti gli aspetti inerenti la planimetria, la struttura generale e gli apparati decorativi della casa, hanno come modello di riferimento quanto trovato nello scavo di piazza Marconi e le interpretazioni derivate dagli studi più recenti. Non si tratta pertanto di un prodotto riferibile a una generica domus di età romana, ma la ricostruzione per quanto possibile fedele di uno specifico contesto rinvenuto in uno scavo, quello di piazza Marconi, unanimemente ritenuto tra le più importanti acquisizioni dell’archeologia dell’Italia settentrionale degli ultimi decenni.

 

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MUSEO ARCHEOLOGICO

CREMONA

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MUSEO ARCHEOLOGICO
Il 31 maggio 2009 è stato aperto al pubblico il nuovo Museo Archeologico nella chiesa basilicale di San Lorenzo e nella annessa quattrocentesca cappella Meli. Esso costituisce lo sviluppo della vecchia Sezione Archeologica del Museo Civico, chiusa dalla fine degli anni '90 del secolo passato per consentire il restauro di alcune tipologie di materiali -in particolare i mosaici- e completa l'esposizione, tuttora in Palazzo Affaitati, delle collezioni di formazione "storica" non territoriale, a partire dal lascito del Marchese Ala Ponzone. La chiesa di San Lorenzo, sconsacrata alla fine del XVIII secolo, apparteneva al monastero benedettino, poi passato agli Olivetani. A pianta basilicale con tre navate, risale alla fine del XII - inizi del XIII secolo e presenta i caratteri peculiari dell'architettura romanica, quali l'ampia articolazione degli spazi e la tipica decorazione a beccatelli dei fornici absidali. La destinazione a sede museale del complesso monumentale, essa stessa sito archeologico, ne ha favorito il completo recupero, sia dal punto di vista strutturale sia dell'apparato decorativo, per quanto ancora conservato. Attualmente, al suo interno è ospitato quello che può essere ritenuto il cuore delle raccolte archeologiche di Cremona: attraverso i reperti rinvenuti a partire dall'Ottocento fino al recentissimo scavo di piazza Marconi, viene restituita l'immagine della città fondata dai Romani nel 218 a.C., la prima a nord del Po. Accanto alle acquisizioni più recenti, il nuovo allestimento museale permette una migliore fruizione di materiali già presenti nella vecchia sezione archeologica: tra questi, spiccano tra gli altri la statua in terracotta da via Plasio e il complesso dei mosaici dalla domus trovata in via Cadolini negli anni '50. Il complesso, costituito dai pavimenti di quattro ambienti, realizzati con tecniche diverse, di una casa di livello signorile della fine del I secolo a.C.-inizio del I d.C., si trova al centro dello spazio espositivo. Gli elementi dell'allestimento aiutano a comprendere l'articolazione interna della casa romana, mentre i frammenti di affreschi da piazza Marconi mostrano la raffinatezza raggiunta, in queste residenze d'élite, nelle decorazioni parietali. Altro elemento di particolare interesse è la ricostruzione della nicchia centrale del ninfeo (fontana monumentale) che decorava uno dei giardini della casa di piazza Marconi (denominata, appunto, "del Ninfeo"). Il ninfeo costituisce un lussuoso arredo, molto di moda nelle case della popolazione più abbiente nel periodo compreso tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., costituito da un fondale architettonico di grande effetto scenografico, che, spesso, costituiva l'alloggiamento di statue. Il ninfeo è decorato da un rivestimento a mosaico molto variegato, con motivi geometrici e vegetali che evocano l'atmosfera del giardino e il tema dell'acqua, realizzati con tessere in pietra e blu egizio, con conchiglie e con frammenti di vetro colorato. Al centro della nicchia, è stata collocata la statuetta di Artemide cacciatrice, anch'essa dallo scavo di piazza Marconi. Nelle navate laterali, le vetrine accolgono oggetti relativi ai diversi aspetti della vita quotidiana, dalla religiosità al gioco, alla preparazione e al consumo del cibo, alla cura del corpo, all'ostentazione del lusso nelle suppellettili e negli arredi. La sezione sulle necropoli, allestita nella Cappella Meli, si avvale invece di materiali di vecchi ritrovamenti: le zone cimiteriali della città romana, infatti, corrispondono a zone quali i "borghi" di Porta Ognissanti e di Sant'Ambrogio (secondo la definizione dei vecchi inventari del Museo), interessati da interventi edilizi nei decenni tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
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